Calopsitta: le risposte alle principali domande su questo pappagallo
Stai pensando di prenderti cura di una coppia di Calopsitte? Qui trovi le risposte alle domande più comuni che mi sento fare. Se sei interessato a queste notizie iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato.
Quanto può costare un Calopsite?
Una Calopsitta “comune” allevata da genitori costa mediamente attorno ai 20/40 euro, mentre una coppia maschio/femmina costa attorno ai 35/60 euro.

Se si è interessati a mutazioni particolari il prezzo sale ma di poco:

Una Calopsitta allevata a mano ha un costo indicativo che oscilla:
La calopsitta non è inserita nella lista CITES. Quindi non hai bisogno di documentazione specifica all’atto di vendita, neppure dell’anellino di riconoscimento. Questo perché non può diventare una specie a rischio.
Che animale è calopsite?
La Calopsitta (Nymphicus hollandicus Kerr, 1792) è un uccello della famiglia dei Cacatuidi. È chiamata erroneamente da molti calopsite: motivo per cui nelle domande di questo post trovi il “nome sbagliato” mentre nelle risposte è usato il nome corretto. È l’unica specie appartenente al genere Nymphicus.
Caratteristiche del Calopsitta
Cosa mangiano le calopsite in natura?
In natura si ciba prevalentemente di piccoli semi, bacche e frutta.
Un’alimentazione bilanciata prevede un mix di semi di, avena, grano, miglio e scagliola. È importante assecondare l’esigenza di una dieta fresca, idratante e varia perché sono pappagalli che patiscono spesso carenze alimentari dovute proprio a una scorretta alimentazione. Attenzione a limitare i semi grassi perché la Calopsitta tende a ingrassare.
Quindi i semi di girasole è bene darli – pochi – solo come premio in occasioni speciali.
Attenzione: i soli semi sono insufficienti.
L’alimentazione in pratica
Frutta e Verdura sono importanti, e vanno dati quotidianamente. Apprezzano in modo particolare: albicocca, anguria, banana, broccoli, carota, cetriolo, cicoria, ciliegie prive del nocciolo, germogli, melone, patata dolce, pera, prugna, rucola, spinaci, uva. Mentre i Legumi lessi vanno dati ogni 15 giorni. Infine nella gabbia va lasciato il classico osso di seppia per prevenire la carenza di calcio.
NON vanno dati: agrumi, avocado, cavolo a foglie, e pomodori.
Anche alcuni rami delle piante appartenenti alla famiglia dei Prunus sono velenosi per loro, ad esempio l’albicocco, il ciliegio, il pesco e il susino.
È un uccello che a partire dallo svezzamento va abituato a vari tipi di cibo per evitare che una volta cresciuto si rifiuti di mangiare frutta e verdura con i conseguenti problemi di sovrappeso e carenza alimentare.
I Calopsitta che vedi in questa pagina sono di Barbara, amante degli animali, entusiasta della voliera costruita su misura per lei.

Quanto sono intelligenti le calopsite?
Molto. Alla Calopsitta piace la musica e se è di suo gradimento va a ritmo sia con la cresta che fa su e giù e sia con i movimenti del corpo.
Se il tuo desiderio è insegnare giochi, percorsi da fare, canzoncine, qualche parola e riprodurre alcuni rumori… è un maschio che cerchi.
Come si addestra una calopsite?
Se è un pet che vuoi, con cui giocare, farti accompagnare dal suo canto mentre suoni la chitarra, e per lasciarlo gironzolare intorno a te… vuoi una calopsitta allevata a mano: un animale abituato all’uomo, che in lui ha fiducia perché si è preso cura e lo ha nutrito tenendolo tra le sue mani per un lungo periodo.
Inizia con l’abituare l’animale a te: mettilo in una zona frequentata della casa. Siediti vicino alla gabbia e parla con calma o fischietta. In seguito insegna a prendere il cibo. In questa fase non toccarlo ma nutrilo, pulisci la gabbietta con regolarità e parlagli a bassa voce. Se hai un animale allevato a mano questa fase dura un paio d’ore e non dovrai nemmeno insegnargli a mangiare dal tuo palmo.
Prosegui insegnando alla tua calopsitta a “saltar su”: Non provare ad afferrarla o a forzarla a salire sulla tua mano, perché la provocheresti a morderti. Se capita lascia stare e riprova più tardi. Associa il movimento al comando “salta su” in modo che l’uccello associ l’azione da compiere all’ordine impartito.
Una volta educato, gli devi dedicare almeno un’ora al giorno, dovete restare amici.
Come insegnare a una calopsite a parlare?
Ripetile le parole che vuoi che pronunci. Quando inizia ad articolare anche solo una parte di una parola o di una frase, premiala immediatamente con un bocconcino e falle un sacco di feste.
Solo dopo se vuoi insegnale a fischiettare, perché l’operazione inversa è ardua.
Come tenere una calopsite in casa?
La Calopsitta è molto robusta e può vivere 9-10 anni. In cattività vive generalmente dai 15 ai 25 anni, se tenuta adeguatamente vive tranquillamente circa 25-30 anni. Alcuni esemplari hanno vissuto più di 30 anni e il più longevo di loro ha raggiunto i 35 anni.
È un ottimo animale da compagnia dal carattere socievole e poco aggressivo. Ma in cattività si annoia, quindi ci si deve dotare di:
L’igiene è fondamentale, quindi devi:
Tra le malattie più diffuse tra gli esemplari di calopsitta infatti ci sono: