Calopsitta: le risposte alle principali domande su questo pappagallo

Stai pensando di prenderti cura di una coppia di Calopsitte? Qui trovi le risposte alle domande più comuni che mi sento fare. Se sei interessato a queste notizie iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato.

Quanto può costare un Calopsite?

Una Calopsitta “comune” allevata da genitori costa mediamente attorno ai  20/40 euro, mentre una coppia maschio/femmina costa attorno ai 35/60 euro.

Piccolo di Caicco testa gialla

Se si è interessati a mutazioni particolari il prezzo sale ma di poco:

  • una Calopsitta ancestrale costa circa 35 euro
  • il costo di una Calopsitta perlata si aggira sui 30 o 40 euro

  • una Calopsitta faccia bianca sui 40 euro
  • mentre il prezzo di una Calopsitta lutino è di 50 euro, circa
  • c’è poi la Calopsite cannella che si aggira sui 60 euro
  • la Calopsite albina si aggira sui 100 euro
  • il prezzo di una Calopsitta oliva si aggira sui 90 o 120 euro perché è una mutazione molto rara
Piccolo di Caicco testa gialla

Una Calopsitta allevata a mano ha un costo indicativo che oscilla:

  • dai 70 ai 120 euro per le colorazioni più comuni come quella ancestrale, quindi grigia con delle strisce bianche sui bordi delle ali; mentre la testa nei soggetti adulti ha delle sfumature giallo e arancio che sono più vivaci nel maschio rispetto alla femmina
  • mentre una coppia costa attorno ai 150 o 200 euro, quota riferita alle mutazioni comunque più diffuse.

La calopsitta non è inserita nella lista CITES. Quindi non hai bisogno di documentazione specifica all’atto di vendita, neppure dell’anellino di riconoscimento. Questo perché non può diventare una specie a rischio.

Che animale è calopsite?

La Calopsitta (Nymphicus hollandicus Kerr, 1792) è un uccello della famiglia dei Cacatuidi. È chiamata erroneamente da molti calopsite: motivo per cui nelle domande di questo post trovi il “nome sbagliato” mentre nelle risposte è usato il nome corretto. È l’unica specie appartenente al genere Nymphicus.

Caratteristiche del Calopsitta

  • Le dimensioni sono di 30 e 32 cm.
  • Il peso è tra 90 e180 gr, anche se esistono esemplari rachitici o maggiorati.
  • Il ciuffo è movibile e indicatore di emozioni.
  • Esistono due varianti di becco una classica e una mutazione con il becco superiore più sottile e lungo, ma non presentano grandi differenze funzionali.
  • L’ancestrale è l’unico colore che prevale in natura, infatti permette la mimetizzazione fra i tronchi degli alberi in cui costruiscono il nido. Gli esemplari ancestrali essendo più numerosi sono anche i più economici. Il colore dell’ancestrale è grigio scuro e bruno ad eccezione della faccia e del ciuffo di colore giallo con la tipica macchia tonda e rossa all’altezza della guancia. Le ali sono caratterizzate da una macchia bianca lungo il bordo. I giovani sono uguali, solo con la muta cambiano, in particolare i colori del maschio diventano più accesi.
  • La Calopsitta è il secondo uccello più diffuso in Australia. Popola soprattutto la parte interna, non le coste. Il suo ambiente naturale è arido.

Cosa mangiano le calopsite in natura?

In natura si ciba prevalentemente di piccoli semi, bacche e frutta.
Un’alimentazione bilanciata prevede un mix di semi di, avena, grano, miglio e scagliola. È importante assecondare l’esigenza di una dieta fresca, idratante e varia perché sono pappagalli che patiscono spesso carenze alimentari dovute proprio a una scorretta alimentazione. Attenzione a limitare i semi grassi perché la Calopsitta tende a ingrassare.
Quindi i semi di girasole è bene darli – pochi – solo come premio in occasioni speciali.
Attenzione: i soli semi sono insufficienti.

L’alimentazione in pratica

Frutta e Verdura sono importanti, e vanno dati quotidianamente. Apprezzano in modo particolare: albicocca, anguria, banana, broccoli, carota, cetriolo, cicoria, ciliegie prive del nocciolo, germogli, melone, patata dolce, pera, prugna, rucola, spinaci, uva. Mentre i Legumi lessi vanno dati ogni 15 giorni. Infine nella gabbia va lasciato il classico osso di seppia per prevenire la carenza di calcio.
NON vanno dati: agrumi, avocado, cavolo a foglie, e pomodori.
Anche alcuni rami delle piante appartenenti alla famiglia dei Prunus sono velenosi per loro, ad esempio l’albicocco, il ciliegio, il pesco e il susino.

È un uccello che a partire dallo svezzamento va abituato a vari tipi di cibo per evitare che una volta cresciuto si rifiuti di mangiare frutta e verdura con i conseguenti problemi di sovrappeso e carenza alimentare.

I Calopsitta che vedi in questa pagina sono di Barbara, amante degli animali, entusiasta della voliera costruita su misura per lei.

Quanto sono intelligenti le calopsite?

Molto. Alla Calopsitta piace la musica e se è di suo gradimento va a ritmo sia con la cresta che fa su e giù e sia con i movimenti del corpo.
Se il tuo desiderio è insegnare giochi, percorsi da fare, canzoncine, qualche parola e riprodurre alcuni rumori… è un maschio che cerchi.

Come si addestra una calopsite?

Se è un pet che vuoi, con cui giocare, farti accompagnare dal suo canto mentre suoni la chitarra, e per lasciarlo gironzolare intorno a te… vuoi una calopsitta allevata a mano: un animale abituato all’uomo, che in lui ha fiducia perché si è preso cura e lo ha nutrito tenendolo tra le sue mani per un lungo periodo.

Inizia con l’abituare l’animale a te: mettilo in una zona frequentata della casa. Siediti vicino alla gabbia e parla con calma o fischietta. In seguito insegna a prendere il cibo. In questa fase non toccarlo ma nutrilo, pulisci la gabbietta con regolarità e parlagli a bassa voce. Se hai un animale allevato a mano questa fase dura un paio d’ore e non dovrai nemmeno insegnargli a mangiare dal tuo palmo.

Prosegui insegnando alla tua calopsitta a “saltar su”: Non provare ad afferrarla o a forzarla a salire sulla tua mano, perché la provocheresti a morderti. Se capita lascia stare e riprova più tardi. Associa il movimento al comando “salta su” in modo che l’uccello associ l’azione da compiere all’ordine impartito.

Una volta educato, gli devi dedicare almeno un’ora al giorno, dovete restare amici.

Come insegnare a una calopsite a parlare?

Ripetile le parole che vuoi che pronunci. Quando inizia ad articolare anche solo una parte di una parola o di una frase, premiala immediatamente con un bocconcino e falle un sacco di feste.

Solo dopo se vuoi insegnale a fischiettare, perché l’operazione inversa è ardua.

Come tenere una calopsite in casa?

La Calopsitta è molto robusta e può vivere 9-10 anni. In cattività vive generalmente dai 15 ai 25 anni, se tenuta adeguatamente vive tranquillamente circa 25-30 anni. Alcuni esemplari hanno vissuto più di 30 anni e il più longevo di loro ha raggiunto i 35 anni.

È un ottimo animale da compagnia dal carattere socievole e poco aggressivo. Ma in cattività si annoia, quindi ci si deve dotare di:

  • molti trespoli per arrampicarsi e giocare. Ne eleggono uno a “dimora” dove si appollaieranno anche per dormire.
  • numerosi giochi che vanno alternati ogni settimana in modo che la tua calopsitta non si annoi. Esattamente come la scuola Montessori indica per i neonati i giochi devono essere molti ma va presentato un gioco alla settimana mentre gli altri sono riposti altrove. Terminata la settimana il gioco va sostituito con un altro in modo appaia come una novità. La calopsitta si diverte a mordicchiare le cose quindi i giochi preferiti sono quelli da rosicchiare come un filamento di rafia o in fibra di palma.

L’igiene è fondamentale, quindi devi:

  • disinfettare almeno una volta a settimana la gabbia o la voliera
  • togliere ogni sera dalla gabbia gli avanzi di frutta, verdura e legumi lessi
  • assicurati che abbia a disposizione un’acqua che berresti anche tu

  • In queste operazioni torna utile una Gabbia per uccelli di media taglia o meglio ancora una Voliera con ruote  quest’ultima nella versione 1x1metro alta 2 metri.

Tra le malattie più diffuse tra gli esemplari di calopsitta infatti ci sono:

  • la megabatteriosi – una patologia causata da batteri che ha un basso tasso di mortalità ma nel pappagallino provoca un eccessivo dimagrimento, mancanza di appetito e diarrea

  • l’aspergillosi, causata da un fungo che porta ha una considerevole perdita di peso, inappetenza, problemi nella respirazione, tosse e vomito fino al decesso

  • infestazioni di acari che di giorno si nascondono nella gabbia per uscire di notte a succhiare il sangue. L’acaro rosso provoca anemia, dimagrimento e debolezza diffusa.

È venuta benissimo sono stra contenta!

Barbara, Amante degli animali
Sono soddisfattissima!
Barbara, Amante degli animali
[…] ringrazio infinitamente. […] è spettacolare! GRAZIE!
Barbara, Amante degli animali

Le foto dei Calopsitta che vedi in questa pagina sono state realizzate da Barbara

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